Orfani e cognome - Pixabay - Moralizzatore.it
La pratica di abbandonare i neonati, purtroppo, è sempre stata copiosa. I governi si sono preoccupati di dare un cognome a questi sfortunati.
Nei secoli purtroppo è capitato che un neonato venisse abbandonato. Mille sono i motivi per questa scelta, dalla povertà della famiglia, alla condizione della madre. Tuttavia, in passato Chiese e orfanatrofi erano i luoghi in cui si lasciavano i bimbi, forse sperando per loro un futuro migliore.
In Italia, molti cognomi sono nati dalla pratica storica dell’abbandono dei neonati, spesso in istituti di accoglienza come orfanotrofi e brefotrofi.
Questi cognomi, talvolta indicativi dello stato dell’infante o del luogo di ritrovamento, sono diffusi in diverse regioni.
A questi bambini era necessario offrire un’identità, un cognome. Ed è per questo che con una semplice analisi potreste scoprire, se purtroppo nella storia della vostra famiglia, qualcuno è stato abbandonato.
In Campania il cognome più diffuso per un orfanello era Esposito. Questo deriva dal latino expositus, che significa “esposto”. Veniva assegnato ai neonati abbandonati alla nascita, spesso lasciati nella “ruota degli esposti” degli ospedali o della Chiese. Una sorta di culla in cui si abbandonava la propria progenie.
Anche la Toscana ha i suoi cognomi. In primis Innocenti che deriva dall’Ospedale degli Innocenti di Firenze, uno dei primi istituti per l’accoglienza di bambini abbandonati. Da qui derivano Nocentini, una variante di Innocenti e anche il più dispregiativo Bastardo, assegnato ai bambini abbandonati, in riferimento al loro stato di nascita.
In Lombardia si sceglievano i cognomi Colombo o Colombini. Dal simbolo della colomba, associato all’ospizio di Santa Caterina della Ruota a Milano, dove venivano accolti i trovatelli. Anche Trovato e Trovatelli indicano bimbi ritrovati e accolti in istituti. Come Nocentino o Innocentino, La variante di Innocenti, diffusa in Lombardia. L’ Emilia chiamava i suoi trovatelli Casadei o Casadio. Derivano da “Casa Dei”, indicando l’istituto che accoglieva i bambini abbandonati. Anche chi si chiama Incerti “di genitori sconosciuti”, ha tra i suoi avi un parente orfano.
Nel Lazio era d’uso il cognome Proietti. Questo per il richiamo alla parola “protetti” dato che i neonati avevano trovato protezione in un istituto. Nella capitale anche Orfano e Orfani sono stati scelti per lo status di abbandonato. In Piemonte si usava Rota, perché richiama alla “ruota degli esposti”. Così come Chiesa se si veniva trovati vicino a una chiesa. La Calabria usava un cognome più dispregiativo per questi sfortunati come Porco o Porcogallina.
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