UFFICIALE – Papa Francesco si dimette, la malattia è troppo grave per andare avanti: non lo rivedremo mai più

Papa Francesco – fonte wikicommons – Moralizzatore

La notizia ha scosso il mondo intero come un fulmine a ciel sereno: Papa Francesco ha annunciato le sue dimissioni.

Un gesto che riporta alla mente i giorni in cui l’ex Papa Ratzinger, con la stessa umiltà, lasciò il soglio pontificio.

Le ragioni di questa decisione sono legate alla malattia che lo affligge da tempo, una condizione che lo ha reso incapace di proseguire il suo ministero con la stessa energia di un tempo.

Il peso degli anni e le crescenti difficoltà lo hanno portato a compiere una scelta sofferta, ma inevitabile.

La notizia ha lasciato i fedeli sgomenti, molti dei quali non si aspettavano un simile epilogo.

Non poteva più continuare

Papa Francesco, provato da una malattia che ne mina le forze, potrebbe non presenziare ai riti più solenni dell’anno liturgico. Un’assenza che si carica di significato, evocando il ricordo di un altro pontefice che, nella sua fragilità, seppe parlare al mondo con il linguaggio del silenzio: Giovanni Paolo II. Le condizioni di salute di Papa Francesco, già precarie, si sono aggravate negli ultimi mesi. Il recente ricovero per una polmonite bilaterale ha lasciato il segno, costringendolo a una lunga convalescenza. Le terapie farmacologiche, la fisioterapia motoria e respiratoria, sono un percorso arduo, soprattutto per un uomo della sua età.

Il Vaticano ha diffuso il calendario della Settimana Santa, ma l’incertezza sulla presenza del Papa è palpabile. La decisione finale è rimandata agli ultimi giorni, un’attesa carica di tensione. L’assenza del pontefice, in un anno giubilare, sarebbe un evento senza precedenti, un segno tangibile della sua lotta contro la malattia. Il parallelismo con Giovanni Paolo II è inevitabile. Anche lui, nel 2005, provato dal morbo di Parkinson e da altre gravi patologie, si affacciò alla finestra del suo appartamento apostolico per benedire i fedeli. Un gesto silenzioso, una benedizione muta, che parlò al cuore del mondo intero.

Papa Francesco e Papa Giovanni Paolo II (fonte web) - moralizzatore.it
Papa Francesco e Papa Giovanni Paolo II (fonte web) – moralizzatore.it

Un’assenza che pesa come un macigno

La sofferenza, per entrambi i pontefici, non è stata un ostacolo al ministero, ma una parte integrante di esso. Giovanni Paolo II la offrì come testimonianza di fede, un atto di martirio nel senso più autentico del termine. Francesco, pur nel silenzio, continua a comunicare con la sua presenza, con la sua preghiera, con la sua offerta.

Entrambi i papi, in modi diversi, hanno saputo leggere il presente alla luce del Vangelo. La fragilità umana non è un limite, ma una via per mostrare la forza della fede. La loro eredità è un invito a riscoprire l’essenziale, a non aver paura della debolezza, a riconoscere che anche la malattia può essere un cammino di santità.