Nizza, “quasi collisione” in pista: come due aerei si sono sfiorati per pochi metri e perché è successo

Aereo-in-atterraggio-fonte_Freepik.com-Moralizzatore.it

All’aeroporto di Nizza un Airbus di Nouvelair in atterraggio è passato a pochissimi metri da un aereo easyJet pronto al decollo: una manciata di metri ha evitato la tragedia. Ecco la ricostruzione, cosa sappiamo e cosa verificherà l’indagine.

Nella tarda serata di domenica 21 settembre 2025 all’aeroporto di Nizza Côte d’Azur si è consumato un near miss da brividi. Un Airbus A320 di Nouvelair, in arrivo da Tunisi, ha allineato la discesa sulla pista 04R, dove un Airbus A320 easyJet era già schierato per decollare verso Nantes. L’atterraggio è stato interrotto all’ultimo istante e l’aereo tunisino ha ripreso quota passando a pochi metri – diverse fonti parlano di circa tre metri – dal velivolo in attesa. Le autorità francesi hanno classificato l’episodio come “serious incident” e hanno avviato accertamenti immediati.

La dinamica: pista sbagliata, pioggia intensa e manovra d’emergenza

Secondo le prime ricostruzioni, il volo BJ586 avrebbe dovuto atterrare sulla pista 04L, riservata agli arrivi in quelle condizioni operative. Per motivi da chiarire, il jet ha invece proseguito verso la parallela 04R, impegnata dall’easyJet U24706 in fase di decollo. Sotto pioggia battente e visibilità ridotta, l’equipaggio del Nouvelair ha applicato potenza e ha eseguito una riattaccata quasi a raso dell’altro aereo, evitando l’impatto per una distanza stimata nell’ordine di pochi metri. Il volo easyJet è poi rientrato al gate e cancellato, con il personale di cabina scosso dall’accaduto; il Nouvelair ha ripreso circuito e atterrato in sicurezza.

Sebbene il fattore umano resti sotto la lente, gli investigatori valuteranno l’effetto combinato di meteo, segnaletica luminosa e comunicazioni radio. Gli aeroporti con piste parallele possono indurre errori di allineamento, soprattutto di notte e con pioggia, come documentato anche da precedenti dossier tecnici sullo scalo francese. L’inchiesta analizzerà i registratori di volo, le tracce radar e le procedure in vigore quella sera.

Cabina di pilotaggio – fonte_Freepik.com

Le indagini e i punti chiave per la sicurezza

Il Bureau d’Enquêtes et d’Analyses (BEA) ha aperto un fascicolo classificando l’evento come incidente grave e ha inviato i propri tecnici per raccogliere dati e testimonianze. Tra gli aspetti da chiarire: perché il jet in arrivo abbia imboccato l’asse della 04R, se i sistemi di allerta di superficie e i RIMCAS abbiano generato avvisi in tempo utile, come sono state gestite le clearance e le eventuali istruzioni di go-around. Le autorità locali hanno inoltre avviato un’indagine giudiziaria, standard in episodi con rischio per centinaia di passeggeri.

Per i passeggeri il dato più importante è che, pur nella drammaticità della scena, nessuno si è fatto male. Il margine di pochi metri non deve però ingannare: in aeronautica si parla di “barriere” a più livelli – procedure, addestramento, ausili visivi, sistemi automatici – pensate proprio per evitare che una singola distrazione si trasformi in tragedia. Eventi come quello di Nizza diventano casi di studio: le compagnie analizzano procedure, i controllori rivedono le frasiologia e le torri di controllo verificano illuminazione e segnaletica delle piste.

Nel frattempo, i racconti a bordo aiutano a cogliere la gravità del momento: passeggeri e membri dell’equipaggio easyJet riferiscono un boato e vibrazioni mentre l’altro aereo sfrecciava sopra la fusoliera; da qui la decisione di fermare l’operativo e di sostituire l’equipaggio. Anche questo passaggio rientra nei protocolli di gestione dello stress dopo eventi critici.

Il caso di Nizza ricorda quanto sia delicata la fase di atterraggio e quanto conti l’esatta identificazione della pista in uso, soprattutto con piste parallele e meteo avverso. Finché l’indagine non sarà chiusa, restano aperte più ipotesi; ciò che è certo è che una combinazione di addestramento, decisioni rapide e procedure ha evitato un impatto a pochi metri dal suolo. Quando emergerà il rapporto finale, sapremo quali azioni correttive verranno adottate per ridurre ulteriormente il rischio di eventi simili.