Il Brasile potrebbe approvare una legge che autorizzerebbe la deforestazione su larga scala

Legge sulla deforestazione
La nuova legge brasiliana contro le foreste – istockphoto – Moralizzatore.it

Nonostante la tutela ambientale sia un obbiettivo per tutti i governi, il Brasile potrebbe andare in grave controtendenza.

I legislatori brasiliani hanno approvato un disegno di legge che indebolisce drasticamente le tutele ambientali del Paese. Questa nuova legislazione sarebbe pericolosa. Inoltre è considerata da molti attivisti come la battuta d’arresto più significativa per la legislazione ambientale del Paese negli ultimi 40 anni.

La nuova legge, ampiamente definita “legge sulla devastazione” e già stata approvata dal Senato a maggio, è stata approvata dal Congresso con 267 voti favorevoli e 116 contrari, nonostante l’opposizione di moltissimi manifestanti .

Ora la decisione spetta al presidente Luiz Inácio Lula da Silva, che ha 15 giorni per approvarla o porre il veto.

“In ogni caso, la sua approvazione è una tragedia”, ha affermato Suely Araújo, coordinatrice delle politiche pubbliche, sostenendo che la legislazione, tra le altre gravi conseguenze, provocherebbe una deforestazione su larga scala e aumenterebbe il rischio di disastri climatici.

La legge contro l’ambiente

Uno dei principali punti critici della legge è che consentirebbe ai progetti classificati come a “medio” potenziale inquinante di ottenere un’autorizzazione ambientale tramite un modulo online autodichiarato. Il tutto senza studi di impatto o revisione normativa preventiva. In precedenza, questa procedura accelerata era limitata alle attività a basso rischio.

Secondo Araújo, ciò interesserà circa il 90% delle procedure di autorizzazione in Brasile, comprese quelle per le società minerarie e la stragrande maggioranza delle attività agricole. Ora il Brasile avrebbe un’auto-licenza online, in cui un’azienda deve solo cliccare un pulsante e il permesso viene stampato.

Deforestazione
Le foreste brasiliane sono in pericolo – istockphoto – Moralizzatore.it

Una legge lacunosa e pericolosa

La legge così formulata prevede che le agenzie responsabili della tutela dei diritti delle comunità indigene e quilombola avranno voce in capitolo solo nei processi di autorizzazione per progetti ubicati in territori ufficialmente riconosciuti. Così restano escluse oltre il 30% delle terre indigene e oltre l’80% delle aree quilombola che attendono il titolo ufficiale da anni.

“Molte di queste terre sono già contese o prese di mira da aziende speculatrici”, ha affermato Dinamam Tuxá, coordinatore esecutivo dell’Articolazione dei popoli indigeni del Brasile.  Ha affermato che questa sarebbe “la legalizzazione di un processo di sterminio dei popoli indigeni”. Tuxá sostiene che Lula dovrebbe porre il veto al disegno di legge, ma riconosce che in un Congresso prevalentemente guidato dall’opposizione, la decisione del presidente rischia di essere ribaltata. Un cul de sac gravissimo in cui il Brasile è precipitato.