“Aggiorni i suoi dati”: Ministero della Salute segnala l’ennesima mail truffa | Un click e vi portano via tutti i risparmi

Se non ci stai attento ti rubano tutti i soldi. Una piccola distrazione e ti ritrovi in mutande
Le truffe sono vecchie quanto il mondo. Si sono sempre insinuate là dove c’era una persona da ingannare, una persona troppo fiduciosa o semplicemente una vittima colta di sorpresa.
I truffatori, ieri come oggi, sanno riconoscere i punti deboli e agire con astuzia, colpendo in modo subdolo. In passato, le truffe più comuni avvenivano per strada o, ancora più spesso, alla porta di casa.
Bastava un campanello, un finto tecnico, un venditore insistente o un sedicente funzionario per far cadere nella trappola persone anziane, sole o impreparate.
Spacciandosi per operatori di servizi pubblici o addetti dell’ente comunale, i truffatori riuscivano a farsi aprire la porta, a entrare nelle abitazioni e a sottrarre denaro o oggetti di valore.
Le truffe del nuovo millennio
Negli anni ottanta e novanta erano frequenti anche i raggiri porta a porta legati a falsi contratti, enciclopedie vendute a peso d’oro, piani telefonici mai richiesti o prodotti domestici inutili proposti a cifre esorbitanti. Le vittime, spesso ignare, firmavano documenti senza sapere che stavano accettando un impegno economico oneroso o un abbonamento da cui sarebbe stato difficile liberarsi.
Col passare del tempo, però, hanno cambiato volto. Sono diventate meno fisiche e più invisibili, spostandosi nello spazio digitale. Con la diffusione dei cellulari, di internet e dei pagamenti online, i truffatori hanno trovato nuovi strumenti, più rapidi e più difficili da tracciare.
Oggi il pericolo non bussa più alla porta, si insinua nello smartphone, nella casella e-mail o tra i messaggi di un social. In pochi secondi si può cliccare su un link dannoso, inserire dati personali in un modulo fasullo o ricevere una chiamata che, sotto mentite spoglie, ruba informazioni sensibili. Le carte di credito vengono clonate, i profili bancari violati e i risparmi di una vita svaniscono con un clic.
Ecco cosa sta circolando
L’ultimo caso riguarda un raggiro messo in atto tramite sms, nel quale un messaggio apparentemente inviato dall’Agenzia delle entrate informa il destinatario della possibilità di accedere a un rimborso sanitario. Il messaggio contiene un link che rimanda a una pagina molto simile, graficamente, a quella reale dell’agenzia. Una volta cliccato, il sito chiede dati anagrafici, codice fiscale e persino i dati bancari.
Tutto appare verosimile, ma è una trappola ben congegnata. Le vittime, fidandosi dell’apparente ufficialità, forniscono informazioni personali e si ritrovano presto con conti svuotati o identità compromesse. In questo caso specifico, le forze dell’ordine hanno lanciato un’allerta su scala nazionale. Il testo degli sms è stato segnalato in più regioni del paese e il rischio è alto, soprattutto per chi non è pratico di tecnologia.