“Sembra di essere a Seul”: non devi salire sull’aereo per trovarti in Corea | Nel cuore di Roma puoi assaggiare tutte le specialità

Roma, la Città Eterna, nasconde al suo interno un segreto inaspettato, un vero e proprio portale per un’altra cultura.
Immaginate di varcare una soglia e, in un istante, ritrovarvi catapultati a migliaia di chilometri di distanza, nel cuore pulsante della Corea.
Non stiamo parlando di fantascienza, ma di un’esperienza autentica che sta conquistando palati e curiosità.
State per scoprire un luogo dove i sapori, i suoni e l’atmosfera vi faranno dimenticare di essere ancora in Italia.
Curiosi di sapere dove si trova questo angolo di Seul? Continuate a leggere per un viaggio sorprendente.
Un angolo nascosto di Corea a Cinecittà
Nel vivace quartiere di Cinecittà, in una stradina silenziosa nei pressi della fermata Subaugusta, si nasconde un piccolo gioiello: Hana Pocha, il primo pub coreano di Roma. Non aspettatevi insegne luminose o vetrine appariscenti; questo locale si rivela solo a chi lo cerca o a chi è guidato da un passaparola informato. Una semplice porticina di legno scuro, con la discreta scritta “pub” e una piccola bandierina coreana che sventola, è tutto ciò che preannuncia l’esperienza.
Ma una volta varcata la soglia, il traffico di Roma svanisce, lasciando spazio a un’atmosfera che trasporta direttamente a Seul. L’interno di Hana Pocha è raccolto e autentico, privo di decorazioni forzate. Le pareti marroni e i pochi tavoli, disposti senza simmetria, creano un ambiente onesto e accogliente.
Ad avvolgere completamente i sensi è la musica K-pop: dai televisori partono i video musicali di gruppi iconici come BTS, Blackpink e Stray Kids. Se siete fortunati, con pochi clienti, potrete persino richiedere la vostra canzone coreana preferita. Dettagli attentamente posizionati, come il poster del film cult “Oldboy” di Park Chan-wook e immagini di icone coreane, sia del cinema che della musica, confermano l’autenticità del luogo.
Non c’è alcuna pretesa, solo la genuina atmosfera delle pojangmacha, i chioschi ambulanti di strada coreani, dove si mangia, si beve e si chiacchiera tra sconosciuti. Il nome “Pocha” deriva proprio da qui, un affettuoso riferimento a questi luoghi effimeri ma calorosi, vere istituzioni della vita notturna coreana.
Dal Tteokbokki al Bibimbap
Il menu, essenziale e scritto a mano su fogli plastificati appesi a una bacheca, riflette la filosofia del locale. Come spiega il proprietario ai microfoni di Gambero Rosso: “La formula l’ha voluta mio figlio. Abbiamo aperto tre anni fa. All’inizio avevo paura perché gli italiani sono molto legati alla loro cucina e non è facile introdurre nuovi sapori. Così abbiamo scelto pochi piatti, quelli più amati anche all’estero. In altre città europee questo tipo di locale funziona molto”.
E infatti, i sapori sono autentici e generosi. Imperdibili i tteokbokki, gnocchi di riso morbidi e piccanti, immersi in una densa salsa rossa speziata, simbolo dello street food coreano. Gli ojingeo twigim, calamari fritti croccanti e teneri. E naturalmente, l’iconico bibimbap: riso, verdure saltate, uovo, carne o tofu, da mescolare con cura. Anche i contorni, come il danmuji, il daikon marinato, contribuiscono a un’esperienza culinaria completa.