Pianeta Terra, annuncio a sorpresa degli scienziati: “Abbiamo trovato del DNA” | È una nuova specie ma vive senza ossigeno

Scoperta una nuova forma di vita dove nessuno si aspettava: gli scienziati hanno trovato il DNA di una specie che vive senza ossigeno.
Da decenni scrutiamo le profondità dello spazio con una sola domanda in mente: siamo soli nell’universo?
Abbiamo mandato sonde su Marte, trivellato ghiacci extraterrestri, costruito telescopi capaci di vedere più lontano di quanto riusciamo a immaginare.
Siamo disposti a percorrere milioni di chilometri pur di trovare un microrganismo che ci dica: sì, c’è vita là fuori.
Eppure, a volte, le scoperte più sorprendenti arrivano quando abbassi lo sguardo. Non verso il cielo, ma proprio sotto i nostri piedi. Una nuova specie è stata scoperta dagli scienziati sulla Terra. E vive senza ossigeno.
Pianeta Terra: scoperta una nuova specie
Non nello spazio profondo, come ci si aspetterebbe, ma in un cantiere navale dell’Ohio, sulla Terra, qualcuno ha trovato qualcosa di completamente nuovo. E nessuno se l’aspettava. Tutto è iniziato, come riporta fanpage.it, quando la nave da ricerca R/V Blue Heron, impegnata da anni nello studio dei Grandi Laghi del Nord America, è stata messa in manutenzione. Il timone faceva rumore, l’elica andava controllata. Routine. Ma attorno all’albero del timone, gli operai hanno trovato una melma nera e densa, simile a catrame, che ha subito incuriosito il team di biologi.
L’hanno chiamata ShipGoo001, che suona quasi come il soprannome di un supercattivo gentile ma potrebbe essere tradotto con melma di nave numero 1. Nome provvisorio, ovviamente. E dentro quella melma, incredibilmente, c’era DNA. Non solo: si tratta di una forma di vita completamente nuova, mai registrata in nessun database scientifico. Un microrganismo capace di vivere senza ossigeno, al caldo, immerso nel grasso dei lubrificanti. Un sopravvissuto in incognito.
Vive senza ossigeno
Un piccolo miracolo biologico, sfuggito per anni agli occhi degli scienziati, che ora aprirà nuove strade di ricerca sul mondo microbico e sull’adattabilità della vita. Ma come sopravviveva, se la nave era immersa in acque ossigenate? Una possibile spiegazione è che questi esseri microscopici si siano rifugiati nel lubrificante della nave, restando in una sorta di letargo fino al momento giusto. Forse nel cantiere navale, al caldo e lontani dall’acqua del lago, si sono “svegliati” e hanno lasciato le loro tracce.
Ironia della sorte: mentre cercavamo vita tra le stelle, lei ci osservava da anni dal fondo di una vecchia elica.
E ci ricorda che il pianeta Terra, prima ancora di esplorare altri mondi, ha ancora molto da raccontarci. Anche nelle sue parti più nascoste. E viscide.