Dramma IMU, “Dovete pagarlo anche sulla prima casa”: non esistono più esenzioni | Centinaia di italiani sul lastrico per questo

Un’ombra si allunga sulle finanze di molti italiani, gettando nello sconforto migliaia di famiglie.
La data si avvicina, un appuntamento fiscale che potrebbe riservare amare sorprese e far tremare i bilanci.
Non è più solo una questione di seconde case o immobili di lusso: qualcosa è cambiato radicalmente, minacciando il concetto stesso di “prima casa” come lo conoscevamo.
Molti si chiedono se esistano ancora scappatoie, ma la realtà sembra ben più complessa e stringente.
Continuate a leggere e scoprirete cosa si nasconde dietro le pieghe della normativa, perché la verità potrebbe stravolgere le vostre certezze.
Scadenze e condizioni particolari
Il 16 giugno è la data fissata per la scadenza della prima rata dell’IMU 2025. Non tutti i proprietari di un immobile, però, sono tenuti a effettuare il secondo pagamento. La normativa generale sull’IMU, infatti, prevede l’esenzione per l’abitazione principale. Ma cosa succede se non si ha la residenza in quell’immobile, magari a causa di lavori di ristrutturazione o altre situazioni impreviste? Esistono esenzioni speciali, ad esempio per le forze dell’ordine o i militari? Se si possiede un immobile di proprietà ma la residenza è indicata altrove, l’IMU è dovuta. Questa situazione potrebbe essere solo temporanea; per cause di “forza maggiore”, che non implicano la perdita dei benefici “prima casa”, potrebbe non essere possibile trasferire la residenza nell’immobile. Cosa accade in questi casi limite?
La normativa sull’abitazione principale prevede che i benefici della “prima casa” vengano mantenuti anche nel caso di mancato trasferimento della residenza entro 18 mesi nell’abitazione acquistata, a patto che ciò avvenga per cause di “forza maggiore”. Un esempio tipico è un immobile sottoposto a lavori di ristrutturazione che lo rendono temporaneamente inagibile. È fondamentale ricordare, però, che i 18 mesi decorrono dalla data del rogito, sia per le ristrutturazioni che per le case in costruzione. Per quanto riguarda le imposte sulla casa, il discorso cambia.
Chi ha diritto all’esenzione IMU prima casa?
Ai fini dell’IMU, per “abitazione principale” si intende “l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente.” Ciò significa che l’IMU andrà pagata con le aliquote e i codici tributo stabiliti dal Comune, poiché l’immobile verrà considerato come “seconda abitazione” fino al momento dell’effettivo trasferimento della residenza. Attenzione: non è sufficiente che la casa sia solo il luogo di residenza del contribuente, ma deve anche essere la sua dimora abituale.
Una recente sentenza della Corte Costituzionale ha ripristinato la doppia esenzione per i coniugi che abitano in immobili diversi, purché ubicati in Comuni distinti e che rispettino il principio della residenza e della dimora abituale per ciascun coniuge. Tuttavia, bisogna pagare l’IMU sulla “prima casa” nel caso in cui si tratti di immobili di lusso, ovvero quelli appartenenti alle categorie catastali A/1 (abitazioni signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici).