Eurospin mette in crisi le gelaterie italiane, “Lo stesso prodotto venduto a 1,19 euro”
Eurospin batte tutte le gelaterie con lo stesso prodotto venduto a un prezzo molto più conveniente: nessuno può competere.
È il caos nel settore della gelateria italiana dopo che Eurospin, colosso della grande distribuzione, ha lanciato sul mercato il gelato al prezzo shock di 1,19 euro.
Il prodotto ha immediatamente fatto il boom di vendite, ma ha anche provocato del malcontento tra i gelatieri che vendono lo stesso prodotto a un prezzo più alto.
Non si può certo competere con questi prezzi. Alcuni clienti ci chiedono come mai una coppetta da 3 euro costi più del gelato al supermercato.
Secondo alcune associazioni di categoria, il problema non sarebbe solo il prezzo, ma anche il gusto e la consistenza, perché si tratta dello stesso prodotto.
Eurospin contro tutte le gelaterie
Le gelaterie sembrerebbero quindi attraversare una crisi crescente, mentre molti consumatori si dicono entusiasti della novità. Buono, costa poco, e comodo da tenere in freezer. Eurospin offre prodotti di qualità accessibili a tutti, collaborando con aziende italiane, utilizzando ingredienti controllati e seguendo rigorose normative di sicurezza alimentare.
Quale futuro per il gelato artigianale? Le gelaterie dovranno reinventarsi per competere. Negli ultimi anni, il settore delle gelaterie artigianali italiane ha vissuto un periodo di grande fermento: l’espansione turistica, l’attenzione crescente verso prodotti di alta qualità e l’innovazione di gusti e formati avevano portato a una fioritura di attività in tutta la Penisola. Oggi una nuova sfida è proprio la grande distribuzione discount.
Offerta Eurospin: 1,19 di bontà
Eurospin ha inserito nel suo assortimento un prodotto molto simile a quello proposto dai gelatai tradizionali, a un prezzo che rasenta il dumping: gli Stecchi Vaniglia e Fragola, 6 pezzi a marchio Dolciando, proposti al prezzo di 1,19 € per 300 g (equivalente a 3,97 €/kg). Questa strategia di prezzo ha sollevato un acceso dibattito: da un lato, il consumatore beneficia di un prodotto dolciario a costi contenuti; dall’altro, le gelaterie storiche faticano a competere con un’offerta così economica, spesso definita “lo stesso prodotto” di qualità simile a quello artigianale. Con l’entrata in gioco dei discount, che importano o producono gelati confezionati a costi bassissimi, la durata del prodotto (shelf life) e la produzione industriale in volumi molto elevati creano un’offerta standardizzata ma estremamente economica.
Ciò mette in discussione la percezione stessa del valore del gelato artigianale, soprattutto presso fasce di consumatori più sensibili al prezzo che alla qualità/differenziazione. Questo prezzo inferiore del 25% rispetto al “listino” precedente pesa in modo rilevante sulla comparazione col gelato artigianale: per non molto più di 1 € a stecco, il consumatore può portarsi a casa un prodotto pronto da congelare, confezionato e “omogeneo” in gusto. La promessa implicita è che le “stesse” materie prime (latte, zucchero, fragole) vengano lavorate in stabilimenti industriali a costi di produzione molto più bassi, grazie a economie di scala, supply chain ottimizzate e tecniche di conservazione refrigerata di lungo periodo. Il triplice vantaggio per l’azienda discount è quindi il prezzo di acquisto ultra-competitivo, il posizionamento marketing e la fedeltà alla marca.