Ultim’ora pensione, “Aumento di 660 euro per tutti”: confermato il decreto | Finalmente la svolta che tutti aspettavano

Ultim'ora pensione, "Aumento di 660 euro per tutti": confermato il decreto
Uomo anziano contento per la pensione (freepik)- moralizzatore.it

Una svolta per milioni di pensionati italiani: è stato confermato il decreto che prevede un aumento di 660 euro per tutte le pensioni.

Il decreto atteso da tanto tempo, costituisce un vero cambiamento, con un aumento per chi percepisce la pensione.

Con un incremento che sarà di 660 euro, finalmente si restituisce dignità a chi ha lavorato una vita intera. Questa volta sembra che il governo stia mantenendo le promesse.

Il provvedimento interesserà i pensionati, si inizia a parlare di una boccata d’ossigeno per l’economia reale, poiché l’aumento delle pensioni potrebbe innescare un significativo impulso ai consumi interni.

In questo modo verrebbe rilanciato il tessuto produttivo nazionale. Non solo giustizia sociale, ma anche una manovra economica strategica.

In arrivo 66o euro in più per le pensioni

Tra i pensionati c’è molto sollievo. Con 660 euro in più riusciranno ad affrontare spese, come pagare l’affitto e aiutare i nipoti, fare la spesa, ma anche permettersi qualche comfort in più. La vita da pensionato viene erroneamente fatta passare per facile, rilassante e priva di frustrazioni ma quando si tratta del punto di vista economico bisogna fare delle distinzioni.

Non tutti, infatti, possono godersi il momento tanto atteso con tutta la pace mentale di cui avrebbero bisogno. La strada resta tortuosa e solo aiuti di questo tipo possono, talvolta, cambiare le carte in tavola e fornire un sollievo per chi dopo anni di duro lavoro e sacrifici, vorrebbe godere del tempo meritato.

Ultim'ora pensione, "Aumento di 660 euro per tutti": confermato il decreto
Anziani pensione (freepik) – moralizzatore.it

Aumento delle pensioni: cosa cambia

A partire da gennaio 2026, è previsto un significativo aumento delle pensioni in Italia, frutto di due interventi distinti che mirano a tutelare il potere d’acquisto degli assegni e a rendere più equo il prelievo fiscale sui redditi medio-alti. Nel dettaglio, i pensionati (e non solo) beneficeranno di una rivalutazione legata all’inflazione. Ogni assegno pensionistico sarà adeguato al costo della vita, grazie al meccanismo di indicizzazione all’inflazione, il che garantirà un aumento automatico che compenserà l’aumento dei prezzi registrato nell’anno precedente.

La riforma fiscale contenuta nella prossima legge di Bilancio prevede una riduzione delle aliquote Irpef, con particolare attenzione al secondo scaglione di reddito, che ricomprende anche molti pensionati. Grazie alla combinazione delle due misure, i pensionati la cui pensione rientra nella fascia interessata potranno ricevere fino a 55 euro netti in più al mese, pari a 660 euro all’anno. Attualmente, le aliquote Irpef sono fino a 28.000 euro il 23%, da 28.001 a 50.000 euro, 35%, oltre 50.000 euro il 43%. Dal 2026, se la riforma verrà approvata, il secondo scaglione (28.000–50.000 euro) scenderà al 33% e si allargherà fino a 60.000 euro. Ciò comporta una riduzione di imposta per i pensionati con assegni medio-alti, lavoratori dipendenti, professionisti e autonomi.