Sarete davvero sostituiti dall’Intelligenza Artificiale? | Perché tutti hanno questo timore?

L’intelligenza artificiale può essere un valido aiuto multisettoriale. Tuttavia molti sono perplessi sui suoi reali benefici. Perché?
L’avvento dell’AI è stata una grandissima rivoluzione culturale. Potrebbe essere un grande input per migliorare la qualità della vita dell’umanità in generale. E’ indubbio che grazie ad essa l’esistenza sarebbe ampiamente semplificata in tutti i campi.
Il dibattito ovviamente si è scatenato su più fronti dal momento che non è chiaro se questo potente strumento nelle mani sbagliate possa creare più danno che beneficio.
Sapete che con il suo utilizzo si possono ricreare volti, voci, entrare in database e il potere dell’AI se usato contro le persone è infinito e potenzialmente pericoloso.
Nel background delle persone c’è uno scetticismo culturale dato che film e libri di fantascienza ipotizzano da sempre che l’intelligenza artificiale governerà il mondo.
L’AI governerà davvero il mondo?
L’idea che qualcosa di creato dall’uomo possa superare l’intelligenza umana e sottrarsi al suo controllo è affascinante e inquietante. Questa sostituzione da mondo dei robot causerebbe la perdita del lavoro, l’alienazione tecnologica o l’eccessiva dipendenza dalla tecnologia.
Tutto sarebbe gestito da computer e questo potrebbe diventare rischioso. Potrebbero essere rubate identità, perché l’AI sarebbe in grado di ricreare alias virtuali. I più melodrammatici ipotizzano che l’IA diventerà superiore agli esseri umani in termini di logica, conoscenza e capacità organizzativa. Quindi essa prenderà il controllo per “salvare” l’umanità da sé stessa. (come Terminator insegna). Anche se dovete sempre pensare che dietro a tutto questo c’è l’uomo che fornisce i dati all’intelligenza per attivarsi.
Il precursore dell’AI
Il “Neuromante”, è un romanzo di William Gibson, del 1984. È un’opera fondamentale per aver anticipato concetti centrali nella cultura digitale, come il cyberspazio, le intelligenze artificiali autonome, e la fusione uomo-macchina. Letto oggi sembra un trattato scientifico. Il protagonista è Case, un hacker che vive in un futuro ipertecnologico. Dopo essere stato punito per aver rubato ai suoi datori di lavoro, gli viene impedito di accedere alla rete. Viene poi reclutato da un misterioso ex militare e da una mercenaria, per una missione in cui dovrà affrontare due IA potentissime: Wintermute e Neuromancer.
L’ IA nel romanzo è l‘incubo del genere umano, ossia autonoma, evoluta, che cerca di superare i limiti. Gibson, autore visionario fu il primo a concepire il concetto di cyberspazio. Ha ispirato “Matrix”, “Ghost in the Shell” e gran parte del genere cyberpunk. È un libro che ha influenzato anche l’evoluzione del concetto di internet prima ancora che diventasse realtà. Quindi uno dei primi a scatenare la paure per le macchine intelligenti.