Glaciazione in arrivo - Pixabay - Moralizzatore.it
Un improvviso collasso di un sistema critico di correnti oceaniche potrebbe scatenare un’ondata di freddo senza precedenti.
L’estate 2025 ha visto i termometri salire in maniera impressionante. In alcune città il caldo percepito è arrivato a 50°C.
Molti non sanno che oltre al danno provocato dagli abusi ambientali perpetrati dall’uomo, questo ciclo di surriscaldamento potrebbe precedere una nuova era glaciale.
Il riscaldamento fa parte del ciclo climatico naturale della Terra. Questa viene detta fase interglaciale. Ossia le temperature aumentano con il conseguente ritiro dei ghiacciai che sciogliendosi contribuiscono all’innalzamento dei mari.
L’immissione di questa acqua gelata negli oceani porterebbe ad un collasso di un sistema critico di correnti oceaniche. Il tutto potrebbe scatenare un’ondata di freddo senza precedenti.
La circolazione oceanica atlantica capovolta ( AMOC ) è una rete critica di correnti oceaniche che agisce come un gigantesco nastro trasportatore, trascinando acqua calda dai tropici verso l’emisfero settentrionale. Man mano che l’acqua calda si sposta verso nord, si raffredda, affonda e torna a sud. Questo processo svolge un ruolo cruciale nella stabilizzazione del clima, in particolare in Europa , dove garantisce inverni relativamente miti. Tuttavia, la crescente preoccupazione tra gli scienziati indica che il riscaldamento globale potrebbe turbare questo delicato sistema, portando potenzialmente al suo collasso entro questo secolo.
Un nuovo studio, pubblicato su Geophysical Research Letters, ha rilevato che il continente potrebbe subire un forte raffreddamento, con temperature ben al di sotto delle attuali medie. Con l’espansione del ghiaccio marino, l’effetto di raffreddamento non farebbe che amplificarsi, poiché il ghiaccio riflette la luce solare, raffreddando ulteriormente la regione.
Con l’ultima glaciazione circa 20.000 anni fa, si è verificato un riscaldamento graduale cha ha portato al clima dell’Olocene. Ovviamente carotando e studiando i ghiacci si è appurato che prima di una glaciazione ci sono sempre stati periodi caldi. Questi periodi di caldo estremo preparano le condizioni per il grande freddo.
I rischi del crollo dell’AMOC sono enormemente sottovalutati secondo una lettera aperta di eminenti scienziati del clima. Ciò che emerge chiaramente dalla ricerca è l’innegabile minaccia rappresentata dallo sbilanciamento delle correnti. Gli autori dello studio sottolineano che, sebbene i tempi e l’entità del crollo rimangano incerti, le sue potenziali conseguenze potrebbero essere catastrofiche. Si preannunciano estati sempre più estreme con temperature insopportabili che porteranno piano piano all’arrivo di un freddo tale che non si può sapere come il mondo cambierà.
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