Il DNA di Ignoto 3 è il nuovo dilemma di Garlasco | Le indagini continuano

Chiara Poggi
Delitto Poggi si cerca Ignoto 3 – Wikipedia – Moralizzatore.it

Purtroppo trovare un nuovo profilo genetico maschile nella bocca di Chiara Poggi crea nuovi dubbi su questo caso.

E’ stato doveroso controllare il profilo genetico di circa trenta persone. Questo per capire se la traccia maschile isolata sulla garza usata come una tampone per prelevare materiale biologico dalla bocca di Chiara Poggi sia una contaminazione o indichi la presenza di quello che è stato chiamato Ignoto 3.

L’inchiesta della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco ha spalancato le porte di quello che sembrava un omicidio risolto.

Il primo nome attenzionato è stato quello Andrea Sempio, l’amico del fratello della vittima, accusato di omicidio in concorso con una terza persona.

Terza persona da stabilire se è Stasi, che ha praticamente già scontato la pena, o un’altra persona ancora ignota agli inquirenti.

Chi è Ignoto 3

Dopo gli esiti dei nuovi esami sui cinque campioni prelevati dal palato, dalla lingua e dalle altre pareti della cavità orale della ragazza è emerso un nuovo profilo genetico.

I reperti sono stati analizzati da Denise Albani, la genetista nominata dalla gip Daniela Garlaschelli nell’incidente probatorio. La dottoressa ha l’arduo compito di stabilire se il DNA è frutto di una contaminazione della garza usata per il tampone o se era già presente nel corpo senza vita della giovane.

Delitto Poggi
DNA contaminato – Pixabay – Moralizzatore.it

Come capire se è una contaminazione

È necessario campionare ed escludere coloro di cui è già disponibile il Dna. Inoltre bisognerà recuperare quello di coloro che si sa per certo essere stati su quella scena del crimine. Ergo bisogna repertare quello dei carabinieri che intervennero sulla scena e in sala autoptica, dei soccorritori e dei dipendenti delle pompe funebri.

La perita del giudice ha già chiesto delucidazioni sulla metodologia con cui nel 2007 si è raccolto il materiale biologico. Bisogna capire perché è stato usato un dischetto di tessuto, forse non sterile, e non un vero tampone in primis. Successivamente bisogna capire chi l’ha maneggiato e come. Inoltre bisogna cercare di scoprire lo stato di conservazione delle pinze e dei ferri usati e altre delucidazioni che possano portare a persone di cui finora non si è mai saputo, che hanno avuto a che fare con quel corpo.

La spiegazione più logica, e non di parte – ha detto il Gen. Garofalo – è che sia una contaminazione avvenuta prima del prelievo. Quindi non esiste un secondo uomo: andranno di certo alla ricerca di un fantasma. Purtroppo gli errori commessi all’inizio di questa indagine sembrano non finire mai.