“Qui ci vive una sola persona”: in questa isola deserta c’è posto per tutti | Corri a fare le valigie e trasferisciti subito
C’è un’isola deserta dove vive solo una persona. Un paradiso alla portata di tutti, ma che in realtà pochi conoscono.
“Basta, mollo tutto e vado a vivere su un’isola deserta”. Quante volte l’hai detto? Dopo una riunione infinita, dopo l’ennesimo lunedì o davanti a un affitto che sembra una rapina legalizzata.
L’idea di sparire per un pò, senza traffico, notifiche, bollette, vicini rumorosi e spese condominiali, non è mai sembrata così attraente. Un luogo dove il tempo si è fermato, dove il massimo del caos è il vento che muove le foglie.
Ma poi pensi: sì, bello, ma un’isola deserta vera esiste solo nei film. Nella realtà c’è sempre il villaggio turistico accanto, il baracchino delle granite, la folla con i racchettoni.
E invece no. C’è un’isola che esiste davvero. Ed è così deserta che ci vive una sola persona. Una. E non è un reality. È la realtà.
L’isola deserta abitata da una sola persona
È la Grecia più segreta e, forse, quella che stavi aspettando. L’isola, ci racconta siviaggia.it, si chiama Kinaros, e se stai già cercando i voli, frena. Non ci sono hotel, non ci sono traghetti, e nemmeno una taverna dove ordinare feta e olive. Qui non ci arriva nessuno, a meno che non voglia davvero farlo. Perché ci arrivi solo in barca. Ma se ami l’avventura (quella vera) è il tuo paradiso.
E ci vive Irini, unica abitante dell’isola. Dopo anni in Australia ha deciso di tornare alle sue origini. Ha scelto il silenzio del mare, il vento che parla da solo, e una casa affacciata sull’infinito. E dopo la scomparsa del marito è rimasta l’unica custode di questo paradiso. Una volta a settimana arriva una barca con i rifornimenti. Tutto il resto? È natura pura.
Un vero paradiso
Kinaros non ha strade, solo sentieri, rocce, acqua trasparente e una chiesetta in cima a un monte, costruita dal nonno alla fine dell’Ottocento. Se ci arrivi, la regola non scritta è questa: passa da Irini, salutala, chiedi se puoi restare un po’. È casa sua, dopotutto. E non si entra a casa degli altri senza bussare.
Puoi gettare l’ancora, scendere con un tender, nuotare fino a riva. Portati tutto: cibo, acqua, rispetto e silenzio. Ma in cambio ti prendi un pezzo di mondo che non esiste altrove. Niente chiasso, solo silenzio che fa bene. E magari, quando torni alla tua vita piena di suoni e scadenze, porti con te un pò di quel vuoto prezioso. Ma non raccontarlo a tutti. Perché certi posti, come certi sogni, è bello che restino un pò segreti.