Ufficiale, “Superbonus medico confermato”: non solo non pagate, vi pagano per andarci
Arriva il bonus sconvolgente per la sanità pubblica. Tutto spesato, e incassi pure. Che aspetti?
L’accesso alla sanità pubblica è, in teoria, un diritto garantito a tutti. In Italia, a differenza di altri paesi dove il sistema sanitario è privatizzato o assicurativo, l’assistenza medica viene finanziata tramite le tasse.
Tutti contribuiamo, in proporzione alle nostre possibilità, a sostenere un sistema che dovrebbe garantire cure gratuite o a costi contenuti per ogni cittadino. Ma negli ultimi anni questa promessa si è scontrata sempre più spesso con la realtà dei fatti.
Visite specialistiche con mesi di attesa, terapie farmacologiche non sempre coperte dal sistema sanitario nazionale, interventi urgenti da prenotare privatamente perché i tempi dell’ospedale sono troppo lunghi.
Sono solo alcune delle difficoltà che molti italiani incontrano nella gestione della propria salute. E se da un lato l’idea di una sanità pubblica resta una delle conquiste sociali più importanti del dopoguerra, dall’altro lato la pratica quotidiana rivela falle e criticità crescenti.
I costi di medicine e visite
Chi ha una patologia cronica, chi ha bisogno di visite periodiche o chi si trova improvvisamente ad affrontare una malattia si rende conto in fretta che, in assenza di fondi propri, accedere a cure tempestive può essere davvero complicato.
Anche i costi indiretti pesano, come gli esami diagnostici non sempre gratuiti, ticket sanitari elevati, farmaci spesso a carico del paziente. In molte famiglie, la spesa medica è diventata una voce importante nel bilancio mensile.
Ecco perché cresce il desiderio di poter usufruire di bonus, agevolazioni e forme di sostegno per affrontare meglio le spese sanitarie. Ogni nuova misura introdotta, ogni possibilità di rimborso, ogni incentivo alla prevenzione trova grande attenzione da parte dell’opinione pubblica.
Il superbonus della sanità
In questo contesto, notizie che riguardano presunti nuovi bonus sanitari suscitano subito interesse. Ma come spesso accade, non si tratta sempre di un vero bonus. Esiste in realtà un’altra possibilità, poco nota, che può alleggerire, almeno in parte, il carico economico legato alla sanità. Il riferimento è a situazioni in cui si subisce un disservizio grave all’interno di una struttura sanitaria pubblica, come un pronto soccorso. Se si resta vittima di un danno causato da un’attesa eccessiva o da una gestione errata del proprio caso, è possibile avanzare richiesta di risarcimento.
Non si tratta di un bonus riconosciuto, ma di un vero e proprio risarcimento economico che può essere richiesto qualora si riesca a dimostrare che il danno è stato effettivamente causato da negligenza o disorganizzazione da parte dell’ospedale. Per esempio, un accesso al pronto soccorso che si trasforma in un’attesa di molte ore, nonostante condizioni fisiche gravi e urgenti, può costituire una violazione del diritto alla salute e dare quindi luogo a una richiesta di risarcimento danni. Per poter ottenere tale risarcimento, è necessario raccogliere prove concrete, quali referti medici, testimonianze, documentazione clinica e ogni elemento utile a dimostrare il tempo trascorso e l’eventuale aggravarsi delle condizioni del paziente.