Ufficiale, approvato il primissimo Superbonus TARI: vi dà 150 euro il Comune | Richiedetelo subito

Finalmente si risparmia
Da oggi si risparmia – pexel – moralizzatore.it

Tra le tante voci che pesano sui bilanci delle famiglie italiane, una delle più trascurate, ma anche tra le più inevitabili, è la Tari, la tassa sui rifiuti. Obbligatoria per chiunque occupi un immobile, la Tari serve a coprire i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani.

In sostanza, ogni famiglia contribuisce, in proporzione alla grandezza dell’abitazione e al numero di occupanti, al mantenimento di un sistema essenziale per il decoro e la vivibilità delle città.

Il principio è chiaro: chi produce rifiuti deve contribuire al loro smaltimento. Ma nella pratica, questa tassa è spesso fonte di malcontento. Non solo per la sua incidenza economica, ma anche perché il servizio offerto non sempre è percepito come all’altezza dell’esborso richiesto.

In molte città italiane, specialmente nei grandi centri urbani, la Tari ha raggiunto cifre considerevoli, fino a superare i 600 euro all’anno per famiglia. E quando si somma alle altre imposte locali e nazionali, può diventare un vero e proprio macigno per chi ha redditi bassi o spese già difficili da sostenere.

Come far appiattire l’impatto economico della tassa

Non sorprende quindi che per molti la Tari sia una delle voci più sentite tra le tasse sulla casa. Il suo pagamento, spesso distribuito in due o più rate annuali, pesa sul bilancio familiare al pari di una rata del mutuo o di un affitto. Eppure, proprio per la sua natura obbligatoria e ricorrente, c’è chi la considera una tassa “invisibile”, nel senso che si dà per scontata, anche quando incide in modo significativo sulla disponibilità economica mensile.

Negli ultimi anni, inoltre, l’importo della Tari è aumentato in diversi comuni italiani, complici i rincari legati alla gestione dei rifiuti, alle nuove normative ambientali e alla necessità di migliorare i sistemi di raccolta differenziata. La tendenza è chiara: la sostenibilità ha un costo, e spesso a pagarlo sono le famiglie.

Per chi ha un reddito basso o vive in abitazioni grandi, l’importo può essere sproporzionato rispetto al servizio ricevuto. A questo si aggiunge la complessità di calcolo della tassa, che varia in base ai regolamenti comunali e che non sempre è facile da comprendere.

La Tari agevolata
Parte un’agevolazione sulla Tari – pexel – moralizzatore.it

La novità che ci agevola

In questo contesto, non sorprende che molti cerchino soluzioni per affrontare la Tari con più serenità economica. La possibilità di rateizzarla in più tranche, per esempio, è diventata una scelta diffusa per chi preferisce suddividere la spesa e non subirne il peso tutto in una volta. In questo quadro si inserisce quello che molti considerano il bonus Tari: uno sconto del 25 % sulla tassa rifiuti. Questo può tradursi in un risparmio tra 50 e 150 euro a famiglia, variabile secondo il reddito, basta avere un Isee fino a 9.530 euro o 20.000 con almeno 4 figli.

Dunque non si tratta di un vero e proprio bonus spazzatura, ma di una tariffa agevolata applicata dal comune. Introdotto in alcuni comuni quando la tassa supera i 600 euro annui, rappresenta un taglio sostanziale: è come una boccata d’ossigeno nelle tasche di molte famiglie, soprattutto laddove il costo annuale si avvicina ai 700–800 euro . Per ottenerlo non serve fare richiesta, ma viene applicato in modo automatico a chi rientra nei parametri Isee.