Addio IRPEF in tutto il Paese, è questo il nuovo paradiso fiscale: vengono da tutto il mondo non a caso

Addio IRPEF in tutto il Paese, ma non per tutti: "Solo chi
Irpef (freepik) – moralizzatore.it

Una vera e propria rivoluzione fiscale: abolizione dell’IRPEF, ma attenzione non è per tutti, verifica subito se puoi approfittarne.

L’euforia per questa notizia straordinaria è stata subito smorzata da una precisazione che ha già provocato le prime polemiche.

Viene abolito l’IRPEF ma solo per alcuni, quindi non tutti potranno beneficiarne. Una scelta che rappresenta un’iniezione di fiducia per chi produce reddito.

Restano però esclusi in molti. Una decisione inevitabile che fa sorgere diversi dubbi soprattutto per chi non avrà occasione di beneficiarne.

Intanto, nel Paese si moltiplicano i dibattiti: c’è chi parla di una “spinta al lavoro”, chi teme l’ennesima frattura sociale.

Cosa succede ora

Una scelta che, se da un lato vuole incentivare la produttività e attrarre nuovi investimenti, dall’altro rischia di acuire le diseguaglianze esistenti. Una riforma fiscale di questo tipo, l’abolizione dell’IRPEF solo per una parte della popolazione, può avere conseguenze profonde e articolate, sia sul piano economico che sociale.

L’effetto più immediato è un netto incremento del reddito netto mensile. Le persone potranno spendere o risparmiare di più, migliorando il proprio tenore di vita o investendo in consumi, casa, istruzione, o attività imprenditoriali. Chi lavora e guadagna di più, sapendo che potrà tenersi una fetta maggiore del proprio reddito, potrebbe essere spinto a investire più energie nel lavoro, accettare incarichi extra, o ampliare la propria attività.

Addio IRPEF in tutto il Paese, ma non per tutti: "Solo chi
Salvadanaio in spiaggia (freepik) – moralizzatore.it

Un paradiso fiscale

Uno dei principali motivi per cui Dubai è considerata un paradiso fiscale è l’assenza di imposte sul reddito personale e sulle plusvalenze. Ciò significa che i residenti non sono tenuti a pagare tasse sui salari, sugli investimenti personali o sulle plusvalenze derivanti dalla vendita di beni. Inoltre, non esistono imposte su dividendi, eredità o proprietà personali. Questo regime fiscale favorevole ha reso Dubai una destinazione privilegiata per professionisti e imprenditori che cercano di ottimizzare il carico fiscale. A partire dal 1° giugno 2023, gli Emirati Arabi Uniti hanno introdotto una tassa federale sul reddito delle società (Corporate Tax) del 9% sui profitti superiori a 375.000 AED (circa 95.000 euro) . I profitti al di sotto di questa soglia rimangono esenti, a sostegno delle piccole imprese e delle startup.

Questa tassa non si applica ai redditi personali derivanti da salari, investimenti immobiliari personali o dividendi, a meno che non siano parte di un’attività commerciale soggetta a licenza . Dal 1° gennaio 2018, è stata introdotta un’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) del 5% su beni e servizi. Le imprese con un fatturato annuo superiore a 375.000 AED sono tenute a registrarsi per l’IVA, mentre quelle con un fatturato superiore a 187.500 AED possono registrarsi volontariamente. Le Free Zone di Dubai offrono incentivi fiscali significativi, tra cui esenzione dalla Corporate Tax per 50 anni, in alcuni casi rinnovabile; 100% di proprietà straniera, senza necessità di un partner locale; esenzione da dazi doganali su importazioni ed esportazioni; esenzione da imposte su dividendi e plusvalenze. Tuttavia, con l’introduzione della Corporate Tax, solo le entità che soddisfano i criteri per essere considerate “Qualifying Free Zone Persons” possono beneficiare dell’aliquota dello 0% sui redditi qualificati. Questi criteri includono la natura dell’attività svolta e il rispetto di determinate condizioni operative .