IMU, “chi è sposato non lo paga più”: introdotto il Bonus Famiglia Tradizionale
Una rivoluzione fiscale per le famiglie: esenzione IMU per le coppie sposate, scatta il nuovo Bonus Famiglia Tradizionale.
Le coppie sposate non pagheranno più l’IMU sulla prima casa. Lo prevede il nuovo Bonus Famiglia Tradizionale.
La misura sostiene la famiglia tradizionale come importante per la società, così L’IMU finora dovuta in diversi casi anche sulla prima casa, sarà abolita per tutte le famiglie coniugate.
Secondo quanto stabilito nel testo il bonus si applicherà esclusivamente alle coppie regolarmente sposate.
Come prevedibile, la misura ha acceso il dibattito politico e sociale vista come discriminatoria, che ignora completamente le altre fasce.
Bonus Famiglia Tradizionale: un passo in avanti?
La nuova misura rappresenta una svolta culturale oltre che fiscale. Entra dunque in vigore la nuova agevolazione che azzera l’IMU per tutte le coppie sposate o unite civilmente. Non si tratta di un mero incentivo temporaneo, ma di un vero e proprio riconoscimento stabilito dalla Corte Suprema con la sentenza n. 5574/2023.
Grazie a questa pronuncia, dunque, ogni coniuge potrà beneficiare dell’esenzione sull’abitazione in cui ha la residenza e la dimora abituale. Se siete sposati, quindi, non aspettate altro tempo. Potete essere esonerati dal pagamento immediatamente!
IMU: non paghi più se sei sposato
La Corte di Cassazione (ordinanza n. 5574/2023) ha confermato quanto indicato dalla Consulta (sent. n. 209/2022): i coniugi o partner uniti civilmente che, per necessità di lavoro o altro, risiedono e dimorano stabilmente in due case diverse possono entrambi godere dell’esenzione IMU sulla propria abitazione principale. Questa nuova interpretazione elimina le regole che in passato limitavano l’esenzione a un’unica abitazione per l’intero nucleo familiare. Per ottenere l’esenzione IMU su ciascuna abitazione, ogni coniuge deve soddisfare due requisiti fondamentali, la residenza anagrafica e l’abitazione deve essere usata come luogo di vita stabile e continuativo. Se i due immobili sono nello stesso Comune, l’esenzione vale solo su una delle due case.
I Comuni possono accertarsi che la dimora abituale sia reale e se un Comune rileva che una persona risiede ufficialmente in un immobile ma in realtà vive abitualmente altrove, può revocare l’esenzione o negarla fin da subito. È dunque consigliabile conservare documenti (bollette, estratti conto, dichiarazioni fiscali, ecc.) che dimostrino di abitare davvero in quella casa. I coniugi con due case possono già chiedere l’esenzione IMU per l’anno 2025 compilando la dichiarazione IMU o il modello specifico richiesto dal proprio Comune. È sufficiente indicare le due abitazioni come principali, allegando documenti che attestino residenza e dimora abituale per ciascuna. Inoltre, chi ha pagato l’IMU come seconda casa negli ultimi 5 anni sulle case ora rientranti nell’esenzione può presentare domanda di rimborso al Comune. I moduli e le modalità possono variare da Comune a Comune, quindi conviene informarsi presso l’ufficio tributi locale o chiedere l’aiuto di un CAF.