Il brand italiano Bialetti cambia proprietario - Wikipedia - Moralizzatore.it
Uno dei mercati più forti al mondo è quello cinese, che acquista brand italiani storici per garantirsi una crescita esponenziale.
L’azienda Nuo Capital, che fa capo al magnate cinese Stephen Cheng, ha perfezionato la sottoscrizione di un contratto di compravendita per l’acquisto del 78,567% delle azioni di Bialetti.
Sarà poi lanciata l’Opa per il successivo delisting dalla Borsa di Milano. “Ho acquistato questo meraviglioso marchio più di 30 anni fa – ha detto il presidente di Bialetti Industria, Francesco Ranzoni -. Oggi è una realtà internazionale con un grande potenziale”.
In pratica, in base ad un primo accordo accordo raggiunto da Nuo Capital con Bialetti Investimenti e Bialetti Holding l’acquisto è del 59,002%, per un corrispettivo di 47.334.000 euro.
Un secondo contratto di compravendita è stato stipulato con Sculptor Ristretto Investment, per l’acquisto di circa il 19,565% per un corrispettivo complessivo di 5.731.000 euro.
I contratti di compravendita prevedono pertanto che Nuo Octagon, anche tramite altre società controllate acquisti dai venditori una partecipazione complessiva del 78,567% del capitale sociale di Bialetti.
La transazione definitiva è prevista entro la fine di giugno 2025. Successivamente promuoverà un’offerta pubblica di acquisto totalitaria sulle azioni di Bialetti quotate a Piazza Affari, con un corrispettivo non inferiore a 0,467 euro per azione.
La compravendita si inserisce nell’ambito di una più ampia operazione legata al rifinanziamento dell’indebitamento esistente di Bialetti oggetto dell’accordo di ristrutturazione. Ci sarà un finanziamento junior di importo massimo pari a 30 milioni, che sarà concesso da parte di Illimity Bank e Amco Asset Management Company, con un finanziamento senior, di importo massimo pari a 45 milioni di euro, che sarà concesso da Banco Bpm insieme a Bper e Banca Ifis. Previsti anche apporti di equity da parte di Nuo Octagon per almeno 49,5 milioni, con una conseguente riduzione significativa dell’indebitamento.
Nonostante il passaggio di proprietà, la guida dell’azienda resta a Egidio Cozzi, confermato amministratore delegato. “Oggi Bialetti è più solida e pronta a crescere nel mondo, senza perdere l’anima del Made in Italy”, ha dichiarato. Francesco Ranzoni, presidente del CdA, ha ricordato le sfide affrontate in questi anni e definisce l’ingresso del gruppo cinese una “leva strategica” per il rilancio internazionale. Dopo la notizia, il titolo in Borsa è volato con un +60%. Bialetti è nata nel 1933 con la Moka Express, ispirata alla città yemenita di Mokha. A renderla iconica è stato anche il celebre “omino coi baffi”, simbolo della tradizione italiana del caffè.
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