ULTIM’ORA PARTITE IVA: ora ti aiutano più del reddito di cittadinanza | Praticamente vivi a scrocco tutto l’anno

Novità per le partite Iva: i nuovi aiuti sono meglio del reddito di cittadinanza. Tanti soldi in arrivo per il 2025.

Buone notizie per le partite Iva, finalmente. Ovvero tutti quelli che lavorano in proprio, senza dipendere da nessuno, e pagano da sé contributi e tasse.

Lavoratori autonomi, in genere professionisti, per esempio artigiani, che offrono i propri servizi a diversi clienti, che si scelgono da soli di volta in volta.

Tutto questo ovviamente ha dei pro e dei contro. Tra i vantaggi c’è l’indubbia libertà di poter scegliere con chi lavorare, e soprattutto quando, decidendo orari e giorni. E più lavori, più guadagni, non essendoci uno stipendio fisso.

Questo però fa parte anche dei contro. Non avendo un fisso, non hai nemmeno quella sicurezza economica che ha invece chi lavora come dipendente. Senza con tare che devi occuparti da solo di tutta la parte burocratica compreso versare i contributi. In tutta questa incertezza però arriva un aiuto dal Governo: meglio del reddito di cittadinanza. Scopriamo cosa sta succedendo per le partite Iva.

Partite Iva: più aiuti del reddito di cittadinanza

Decidere di diventare una partita Iva significa da un lato vivere nell’incertezza, ma dall’altro c’è la soddisfazione di non dipendere da nessuno e di essere i soli responsabili di se stessi. Questo ovviamente richiede uno sforzo leggermente maggiore rispetto ai lavoratori dipendenti. Devi trovare i tuoi clienti e mantenerli, offrire quindi un servizio impeccabile che li fidelizzi.

Devi essere flessibile e saper gestire il tuo tempo senza perderti, cosa che può accadere non avendo orari fissi di cui mettere conto. E devi considerare qualche periodo di non lavoro o di calo di offerta, e quindi di minore guadagno. In questo arriva l’aiuto dello Stato che è meglio del reddito di cittadinanza.

Come ottenere i soldi in più

Da  pochi anni il Governo ha pensato anche alle partite Iva  istituendo l’Iscro, acronimo di Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa. Paragonabile alla cassa integrazione dei dipendenti; un sostegno economico per chi si trova in situazione di calo di lavoro, e quindi di guadagno. Per ottenerla, i lavoratori  autonomi iscritti alla gestione separata INPS possono inoltrare domanda all’Ente se rispettano determinati requisiti, tra cui un limite di reddito annuo. Nonché la possibilità di dimostrare un calo del fatturato.

Come riporta fenalca.it, il limite di reddito per l’accesso all’aiuto è stato aumentato, e nel 2025 è  12.648 euro rispetto ai 12.000 euro precedenti. Per quanto riguarda l’importo spettante è stabilito un minimo mensile di 252 euro, aumentato rispetto ai precedenti 250 euro, e un massimo mensile  di  806,40 euro, anch’esso superiore ai precedenti 800 euro.