Renzi: “Stop accoglienza, serve numero chiuso. Se l’Ue non ci ascolta taglieremo i fondi a Bruxelles”

STOP ACCOGLIENZA PER MIGRANTI ECONOMICI
“Non dobbiamo sentirci in colpa se non possiamo accogliere tutti”. Questa la sintesi del pensiero di Matteo Renzi, espresso nel corso di OreNove, la diretta Facebook del PD prevista ogni mattina per il pubblico social dei democratici.

“Il nostro compito è salvare tutti. E’ chiaro invece che non tutti possono essere accolti, ed è necessario porre un limite agli sbarchi di chi non è rifugiato”. Renzi fa riferimento ai “migranti economici”, quelli a cui non è concesso lo status di rifugiato e di conseguenza non hanno diritto all’asilo politico.

Se Bruxelles non ascolterà le nostre richieste, smetteremo di versare i 20 miliardi che l’Europa ci chiede ogni anno

ULTIMATUM ALL’EUROPA
Secondo l’ex premier l’Europa ha il dovere di condividere la gestione di questi flussi, che vanno ripartiti tra i vari paesi dell’Unione. Macron nei giorni scorsi si è già detto assolutamente contrario e da Bruxelles non arrivano segnali incoraggianti, ma Renzi minaccia: “Versiamo all’Ue ogni anno 20 miliardi e e ne riceviamo soltanto 12. Se non verranno presi i provvedimenti necessari l’Italia smetterà di pagare Bruxelles”. Affermazioni forti, che fanno seguito a quelle di ieri del ministro Minniti: “Discuteremo in Europa con la dovuta fermezza”.

COSA DICONO I CONTI
“La fermezza” sarebbe quindi la minaccia chiudere il rubinetto dei finanziamenti. Ma è davvero credibile? Sembrerebbe di no, e infatti la pagina del PD riprende e sintetizza le varie dichiarazioni di Renzi, ma non quella sui fondi europei. Non è neanche vero che l’Italia versa 20 miliardi: nel 2015 l’Italia ha ricevuto 14,2 miliardi e ne ha ricevuti 12,3, piazzandosi al quarto posto tra i paesi Ue che ricevono più finanziamenti.
I 20 miliardi citati da Renzi (e Salvini) fanno riferimento ad un’altra realtà: sommando i fondi destinati al bilancio dell’UE e quelli impegnati per la Missione 4: “L’Italia nell’Europa e nel mondo” (riferiti alle attività diplomatiche e alla cooperazione internazionale mondiale in generale).
Nella legge di bilancio infatti lo Stato italiano ha già impegnato somme previste per i prossimi tre anni, per un totale di oltre 22 miliardi: di questi circa i due terzi andranno al bilancio di Bruxelles.
Oltretutto l’Italia non può liberarsi da questi vincoli unilateralmente senza pagarla cara: la conseguenza sarebbe soltanto quella di dovere pagare anche le sanzioni. Il proclama di Renzi rischia quindi di risolversi nel nulla e rimanere soltanto un’accattivante promessa da campagna elettorale.